“Effetto sorpresa”? Insomma
Se con gli squadroni fin qui affrontati il Casarano aveva espresso un indefinito “effetto sorpresa”, a Caserta cadono i veli che celavano le ultime verità nascoste: due squadre che si assomigliano per il modo attento con cui sono state assemblate e per la scelta di allenatori giovani, capaci di gestire lo spogliatoio in un clima di dialogo e responsabilità professionale. Ma la maggior esperienza dei campani sembra rappresentare l’insidia più alta contro la squadra rosso-azzurra.
Paradossalmente, l’atrocità di un calendario terrificante si è rivelata una opportunità cui di volta in volta il team di mister Di Bari ha risposto in modo diverso e dimostrando una duttilità tattica e mentale non comune e comunque sempre sotteso ad una alta generosità di rendimento, ben oltre la sola dimensione strategica. Finora è stato, diciamolo, un Casarano tosto, generalmente concreto, generoso sempre.
La partita
Il destino della partita sembra scritto a favore dei padroni di casa, accreditati di un calcio dinamico e finemente palleggiato, che però devono fare i conti con la brillante difesa schierata da mister Di Bari nonostante l’avanzamento sacrificale di Gyamfi a colmare l’assenza di Pinto.
Il Casarano ha tenuto con la necessaria autorevolezza anche quando la Casertana ha espresso i pericoli maggiori. Ad eccezione dell’azione di Kallon che al 20’ del primo tempo ha fallito a pochi centimetri dalla porta: solo la fortuna ha impedito che la gara prendesse una piega totalmente diversa.
Nel calcio di serie C il possesso palla conta…ma fino a un certo punto. E quando il Casarano si è travestito da Flotilla tentando di superare l’autentico frangiflutti di centrocampo allestito da mister Coppitelli ha spesso messo in difficoltà la difesa avversaria.
In poche parole, a due terzi della partita l’agnello sacrificale aveva visto l’arbitro signor Gavini infliggere due gialli e un rosso ai campani senza subirne alcuno. Sono numeri che contano e raccontano tracce secondarie – poco visibili nella dinamica dello spettacolo – ma che concorrono alla narrazione critica della gara.

Nel segno di Vito Di Bari
Una vittoria che odora del meraviglioso cinismo tattico ordito da mister Vito Di Bari cui va dato il merito di aver disposto i suoi atleti in modo impeccabile e rispondente alle caratteristiche dei singoli.
Abbiamo gradito moltissimo alcune transizioni difensive in cui gli automatismi delle linee inducevano i nostri a pressare i portatori avversari già nella loro metà campo.
Roba di lusso perfino per i raffinati palati casaranesi che adesso hanno il dovere di mantenere i nervi saldi, rimanere con i piedi per terra e rielaborare mentalmente l’approccio ad ogni partita. Soprattutto in coincidenza di due gare interne consecutive che ci attendono contro Cerignola e Foggia.
Il Casarano ha meritato questa bella vittoria contro una squadra forte, anzi più forte. Ma la partita più delicata la sta giocando con se stessa. Fino a quando manterrà la sua mentalità impertinente, basata sull’umiltà consapevole che la sta spingendo dall’inizio del torneo, nulla le è precluso. Sanno che li sosterremo fino in fondo al grido di FORZA CASARANO!

