Casarano-Molfetta 0-0: adesso comincia un’altra stagione
Anche se vuoto e muto, uno stadio racconta la storia della sua squadra e della sua città. L’immagine di pura possanza strutturale trasmessa dal Capozza deve bastare all’undici di Antonio Foglia Manzillo, privo dell’apporto dei tifosi, a comprendere la voglia smisurata di un popolo sportivo di tornare a contare nel calcio che conta.
Per un Molfetta non sempre brillante fuori casa, il trainer rosso-azzurro vara una formazione equilibrata col turn-over a favore del portiere Carotenuto, scelta funzionale alla costruzione per linee centrali con due playmaker (Bocchetti e Guastamacchia) per ubicare il suggeritore Strambelli più profondo del solito. La chiara trasposizione tattica delle esigenze del Casarano ovvero vincere a tutti i costi per restare nel lotto delle squadre play-off.
Ma la bella suggestione tattica del mister si rivela improduttiva per l’agonismo del Molfetta che supplisce al divario di talento con interdizioni “vigorose”, raddoppi e addirittura triplici marcature sul portatore di palla che offuscano le idee delle serpi che proprio non sanno che farsene di una supremazia territoriale assoluta ma improduttiva di tiri in porta.
E soprattutto devono stare attenti ad un possibile pesce d’aprile degli adriatici. In un paio di occasioni infatti il bravissimo Carotenuto ha tenuto a galla la barca con autentiche prodezze.
Nella pausa il coach dimostra di saper leggere le carte di navigazione: ripristina la migliore rotta del Casarano attivando le fasce e chiamando in causa il “giovane mozzo” diciannovenne Francesco Parisi che non fa rimpiangere Strambelli, finalmente libero di far cambiare passo alla squadra.
Come togliere il tappo a una bottiglia di champagne: gli avanti si riversano nell’area ospite dando fondo a tutte le loro energie. Ma a fronte dell’impegno e dell’indubbio talento della prima linea rosso-azzurra manca il goal che regalerebbe una vittoria importantissima.
A venti dal termine Cianciaruso del Molfetta viene espulso facendo scattare certe endorfine che moltiplicano le forze della squadra soccombente per numero. Il team di mister Bartoli invece che andare a picco scova energie nervose nascoste chissà dove e realizza un pareggio che ne premia il coraggio e la prestanza.
Il lunedì ci consente di valutare la classifica nel suo complesso. A cinque giornate dalla fine della regular season, il Casarano staziona agevolmente nell’area play-off a +4 sull’Altamura e +8 sul Fasano.
Si gode due primati che parlano da soli circa le potenzialità inespresse dal team, da valutare in senso complessivo: il record di squadra meno battuta del girone H con due sole sconfitte di cui una rimediata con la leader Cavese; il record di 15 pareggi che merita una valutazione più approfondita della sbrigativa diagnosi del male oscuro della “pareggite”.
Nelle quindici pari & patte per ben 7 volte il Casarano ha dovuto recuperare il passivo dello svantaggio. Con l’Altamura fu sforacchiato al primo minuto da Bolognese (poi vinta 3-1); col Gladiator fu raggiunto al 95’ su rigore; la “disfida di Barletta” resterà nella memoria dei tifosi per tutta la vita come l’indimenticabile signor Valerio Bocchini, protagonista assoluto del pareggio interno col Fasano.
A questa sequela di casi speciali si assomma un altro record indiscusso del girone H che vi chiediamo di valutare in modo non astratto. Dei 42 goal realizzati dal Casarano 28 sono stati siglati nella ripresa, esattamente il doppio dei quattordici marcati nei primi tempi: qui il problema non è tecnico ma di mentalità.
Con questa articolata casistica, da cui generalmente ci asteniamo, non assolviamo lo squadrone rosso-azzurro per “non aver ammazzato il campionato”. Vogliamo solamente rammentarvi che da giovedì, contro il Nardò, comincia un’altra stagione. La stagione del cuore e della volontà. FORZA CASARANO!