Due settimane che hanno spento un sogno. Di chi sono le responsabilità?
Il pareggio in casa della Nocerina ha chiuso l’era di Giovanni Costantino sulla panchina del Casarano. Un allenatore giovane, con delle buone idee e con prospettiva, però ha pagato a caro prezzo l’impatto con il calcio italiano e con un campionato complesso come il girone H di Serie D di quest’anno. In particolar modo, nelle zone nobili della graduatoria esprime uno straordinario equilibrio e senza ombra di dubbio durerà fino all’ultimo minuto di questo avvincente torneo.
Con i “se” e con i “ma” non si vince nulla, però in alcuni casi permettono delle riflessioni
La squadra allestita in estate dal DS Montervino ha dimostrato tutto l’anno di poter competere per le posizioni di vertice. Lo dimostrano le sole due sconfitte subite in tutta la stagione, entrambe lontano dal Capozza, all’andata, contro il Fasano e con la Cavese. Pesano i numerosi pareggi casalinghi incassati durante un autunno complicato.
Marcia su
Ad oggi, però, agli uomini del Presidente Maci è impossibile rimproverare qualcosa. Il cambio di passo auspicato e desiderato è arrivato. Con il tecnico campano alla guida i numeri sono straordinari: 11 punti in cinque partite, 10 reti messe a segno, 6 quelle incassate.
Quando c’è così tanto bilanciamento in cima alla classifica, serve anche un po’ di fortuna, che fino a questo momento raramente ha girato a favore dei rossoazzurri.
Quello che è accaduto tra Barletta e Fasano ha dell’incredibile e rischia di condizionare un’annata in cui tutto è ancora in bilico. Al “Puttilli”, con personalità, il Casarano è andato avanti di due gol e quando Marsili e compagni erano ancora in vantaggio è arrivato l’episodio che ha visto coinvolto il povero Tipaldi, colpito, volontariamente al volto, da Cristallo che ha regolarmente terminato l’incontro.
Certamente con cartellino rosso presentato al centrocampista barlettano la partita avrebbe potuto essere differente. A questo aggiungiamo il rigore, sacrosanto, negato al 34′ (palla abbracciata da un difensore locale a terra) sul risultato di 1-2.
Come se non bastasse quanto avvenuto appena sette giorni addietro, contro il Fasano non sono mancati gli episodi poco chiari: i contatti in area di Bocchetti e Citro nella ripresa, la rete annullata all’ex Bari negli ultimi minuti della gara per un presunto fuorigioco millimetrico in area di rigore.
Una serie di episodi costati quattro punti: se aggiunti porterebbero i rossoazzurri a quota 51, con uno scontro diretto da giocare contro la Cavese e per cercare di rendere possibile qualcosa che da anni la piazza desidera.
Nulla è ancora svanito, ma come ha detto il mister: “Da allenatore sono arrabbiato per le occasioni che abbiamo avuto. Su quelle possiamo incidere, sul resto non possiamo farci nulla e non posso essere arrabbiato e preferisco non pensarci“.
Ecco, è questo il quadro di questo finale di campionato, con il Casarano a nove lunghezze dal primo posto, anche per colpa di situazioni sulle quali non può incidere. Forse questa società, fatta di professionisti, meriterebbe di più nelle stanze dei bottoni di questo campionato.