4CHIACCHIEREdaBAR – Tre luoghi comuni del calcio hanno creato statistica, fino ad oggi, nell’incerto cammino del Casarano: il rigore a favore non concesso, il rigore a sfavore più puntuale e irriverente dell’uccellino di un cucù svizzero e la maledizione dell’ex. Nella gara col Bisceglie le tre fattispecie si sono manifestate puntuali – contemporaneamente – in occasione del rigore concesso ai padroni di casa e realizzato dall’ex Facundo Coria. Su un terreno sintetico liscio come una pista di bowling, di dimensioni ridotte al minimo indispensabile e con una ventilazione non trascurabile, il Bisceglie ha gioco facile nel contenere le disordinate folate offensive delle serpi. La doppia mazzata del raddoppio, ad opera di Urquijo che raccoglie un ottimo controbalzo nella “consueta” solitudine, sollecitano il temperamento delle serpi che finalmente cominciano a impastare gioco e ragionamento fino allo splendido colpo di tacco in acrobazia di Montinaro che riduce le distanze. Il team di Monticciolo avrà ancora dei difetti da limare – la differenza reti è spietata nella sua evidenza – ma certamente dispone di risorse mentali che in questa categoria può fare la differenza. Fino al punto da recriminare dopo il pareggio ottenuto su penalty da Vitofrancesco a 15 minuti dalla fine. Peccato perché l’eventuale vittoria – che sembrava alla portata delle serpi – avrebbe scrollato una contendente diretta per la salvezza. Le occasioni d’oro vanno concretizzate. Da Michele Chionna e Agostino Convertino un saluto dall’immaginifico bar a tutti i tifosi. Casaranesi e non.
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