A cura di Lorenzo Errico
Più sali in alto, più rumore fai quando cadi. Potremmo riassumere con questa breve frase la sconfitta rimediata dal Casarano nell’ultimo turno di campionato, in casa, contro il Foggia.
Un ko giunto dopo settimane di applausi ed elogi costanti, indubbiamente meritati visto il magnifico inizio di stagione e che hanno lasciato increduli cronisti e addetti ai lavori dopo l’exploit dei ragazzi di Delio Rossi al Capozza.
Oggi pomeriggio, in casa del Siracusa per l’11a giornata la possibilità di rifarsi, in un’altra sfida che sembra scontata solo sulla carta, ma che porta nasconde tante difficoltà.
Come arriva il Casarano
La sconfitta delle Serpi per 0-2 contro i rossoneri la dice lunga su diversi temi, spesso citati anche da mister Vito Di Bari in quest’inizio di stagione: uno su tutti, la difficoltà di ogni partita del Girone C di Serie C. Non ci sono gare dai 3 punti facili, nemmeno (ma soprattutto) negli incontri descritti agevoli e alla portata.
Il ko interno è arrivato nel momento migliore in termini di risultati e classifica, con la squadra a ridosso delle “big” al quarto posto, a quota 18 punti.
La gara del Capozza, ad ogni modo, lasciava presagire a un incontro pieno di insidie (l’avevamo scritto nella presentazione del match) e così è stato: Foggia cinico nello sfruttare le proprie occasioni e Casarano dritto contro il muro eretto dai rossoneri a difesa della propria porta.
Mister Di Bari l’ha definita una sconfitta da “polli”, come i due gol subiti, ma queste partite fanno parte del calcio. C’è il rammarico per com’è maturata, ma la squadra ha dato tutto per riprenderla ed è uscita tra gli applausi del popolo rossazzurro.
È questo ciò che conta nel nostro percorso di crescita e non c’è nemmeno voglia di pensarci troppo: l’entusiasmo è immutato, le prestazioni ci sono, il gruppo cresce.
Come arriva il Siracusa
Come scritto in precedenza, la partita di Siracusa sembra facile solo sulla carta, guadando la classifica: la quarta forza del campionato incontra il fanalino di coda del Girone C reduce dal ko contro la Casertana per 1-0.
4 ko di fila, ben 9 su 10 giornate, con una sola vittoria. Numeri impietosi che rendono ancora traballante la panchina di mister Marco Turati, l’artefice della promozione in Serie C, nonostante la fiducia a tempo della società e il sostegno dello spogliatorio, schieratosi a favore del proprio tecnico durante le ore di riflessione sul suo futuro.
Una formazione che, come dichiarato da mister Di Bari e non solo, si esprime molto bene in termini di proposta di gioco, crea tantissimo a livello offensivo, ma resta poco concreta in zona gol e troppo fragile difensivamente (4 gol fatti e 17 subiti).

Principi di gioco
Sin dalla cavalcata della passata stagione ad oggi, dopo 10 giornate, mister Turati non cambia filosofia e continua a credere nel suo credo tattico fatto di un calcio propositivo, con pressione alta e attacco sulle corsie esterne.
Il modulo di partenza resta il 4-2-3-1, a cui sono stati cambiati tanti interpreti rispetto alla passata stagione e all’incontro vittorioso, disputato al Capozza, durante la Poule Scudetto di Serie D.
Durante lo sviluppo della manovra, uno dei due centrocampisti davanti alla difesa (Candiano) si abbassa per impostare, favorendo la salita del compagno di reparto nella zona del trequartista, andando così a creare due mezzali d’inserimento pure, per un chiaro 4-3-3.
Tanti nuovi innesti, ma dalle caratteristiche ben definite e in linea con le richieste del tecnico, che può ancora fare affidamento al terzino destro Puzone (non convocato per la partita di oggi per un colpo alla mandibola) e a capitan Candiano.

Fase di possesso
Il Siracusa esprime un calcio chiaro e riconoscibile nei suoi concetti. Ha un’identità ben precisa, ma che non sta ancora portando i frutti sperati.
Durante lo sviluppo dell’azione, come detto, la squadra si affida alla regia di Candiano, metronomo davanti alla difesa, abile a smistare verso le catene laterali per sfruttare l’ampiezza e le sovrapposizioni dei terzini.

I due fluidificanti supportano costantemente lo sviluppo della manovra, creando delle triangolazioni con le ali e i centrocampisti di riferimento per rifinire in diversi modi l’azione: dal cross dal limite e dal fondo fino allo scambio con la punta per favorire l’ingresso in area, il tiro da fuori o l’assist per l’inserimento della mezzala opposta.
In fase di sviluppo offensivo, dunque, le rotazioni permettono di attaccare con tanti uomini e strutture differenti: possiamo notare una linea a 5 o a 6 uomini a ridosso dell’area di rigore per schiacciare la retroguardia e favorire cross e inserimenti (img A); una struttura che preveda la triangolazione esterna tra terzino-ala-mezzala, con il terzino opposto a supportare il possesso in zona centrale (img B), oppure un movimento da boa della punta, per liberare spazi utili agli inserimenti dei centrocampisti.
Una squadra dinamica e con tante soluzioni che potrebbero far male.


Fase di non possesso
La fase di non possesso, correlata ad una fase di sviluppo molto propositiva e con tanti uomini, a causa della linea molto alta tende a concendere grandi spazi alle spalle e campo aperto agli avversari.
Se la pressione alta viene aggirata e la riconquista non va a buon fine, la squadra di Turati soffre maledettamente le transizioni avversarie, trovandosi molto spesso in difficoltà nel recuperare la posizione.
Quando la squadra riesce a ricompattarsi, la linea difensiva a 4 ottiene il supporto dei due centrocampisti e del trequartista, ma la tendenza rimane quella di tenere i riferimenti offensivi liberi per poter ripartire in fase di riconquista.
Sin qui, la scelta di continuare a tenere alta la linea resta un principio di gioco chiaro dell’allenatore, in un calcio spregiudicato ma poco prudente, che continua ad essere il tallone d’Achille bersagliato dagli avversari.

Dove può far male il Casarano
Una squadra così spregiudicata come il Siracusa e alla ricerca disperata di punti rischia di imbattersi in uno dei peggiori avversari da incontrare.
Il Casarano ha dimostato di essere una delle migliori formazioni in transizione offensiva, andando spesso a segno in campo aperto, dopo aver attirato l’avversario nella propria morsa.
Visto il momento delicatissimo dei padroni di casa, i ragazzi di Vito Di Bari dovranno aspettarsi una formazione arrembante e agguerrita alla ricerca di punti, ma potranno sfruttare le proprie capacità d’uscita dalla pressione avversaria per andare a colpire, cercando di gestire bene il possesso in fase di costruzione e indirizzare la giocata tra le linee e negli spazi aperti.
Probabili 11
Nell’incontro di questo pomeriggio, il Casarano non potrà contare su Gyamfi, Maiello e il lungodegente Versienti. Dopo il ko con il Foggia e il poco feeling sull’out mancino tra Millico e Ferrara (anche a causa dello schieramento dei rossoneri), con il rientro di Di Dio, mister Di Bari potrà scegliere le caratteristiche migliori per la corsia esterna: l’esperienza di Pinto, l’elettricità di Cerbone o l’equilibrio di Di Dio.
Per il Siracusa, probabile formazione tipo con un solo cambio: out Puzone e Catena al suo posto. Gli altri indisponibili sono Alma, Iob e Krastev.


